
Putin ordina una mobilitazione, le elezioni in Italia, le proteste iraniane, il Libano chiude le banche
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Con la Russia in ritirata sul campo di battaglia, mercoledì il presidente russo Vladimir Putin ha alzato la posta in gioco con l’annuncio che i riservisti sarebbero stati mobilitati, organizzato referendum nelle aree dell’Ucraina sull’adesione alla Russia e minacce all’Occidente. La sera dopo il discorso di Putin, si stima che siano stati effettuati circa 1.300 arresti durante le proteste contro la mobilitazione.
I sondaggi prima delle elezioni generali di domenica prevedono che il trio di estrema destra formato da Georgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi siano i favoriti per formare la 70esima coalizione di governo del Paese dalla seconda guerra mondiale e la prima con un primo ministro di estrema destra dalla guerra. Meloni è stata dalla parte dell’Ucraina nella guerra con la Russia, ma è stata post-fascista Fratelli d’Italia party ha anche una comprovata esperienza nel colpire Bruxelles.
La morte in detenzione di una donna iraniana di 22 anni che si era recata a Teheran per visitare la sua famiglia ha suscitato un’ondata di proteste. Mahsa Amini è stata arrestata dalla polizia morale per aver indossato in modo improprio il suo hijab obbligatorio. L’indignazione si sta diffondendo velocemente. Venerdì il regime iraniano ha organizzato manifestazioni a favore dell’hijab in tutto il paese, mentre il presidente conservatore del paese, Ebrahim Raisi, ha promesso un’indagine.
E infine, proprio quando pensavamo che il tracollo economico del Libano non potesse peggiorare, le banche al dettaglio del paese stanno chiudendo i battenti, a tempo indeterminato. Avevano già limitato i prelievi di contanti, scatenando l’ira di un esercito composto da una sola donna: la scorsa settimana, una furiosa Sali Hafiz ha brandito una pistola giocattolo per accedere ai $ 13.000 di risparmio della sua famiglia per pagare le spese mediche di sua sorella. L’interior designer 28enne ha innescato almeno altre sei rapine in banca imitative prima che le banche venissero chiuse.
Prodotto da Charles Wente, Juliette Laurain e Florence Viala.