La destra italiana, guidata dal neofascista Meloni, vince le elezioni, dicono gli exit poll
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Un’alleanza di destra guidata dal partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni sembra destinata a conquistare una netta maggioranza nel prossimo parlamento, secondo gli exit poll di domenica dopo che le votazioni si sono concluse alle elezioni nazionali italiane.
Un exit poll per la RAI ha detto il blocco dei partiti conservatori, che comprende anche la Lega di Matteo Salvini e Silvio BerlusconiIl partito di Forza Italia, ha vinto tra il 41 e il 45%, tanto da garantire il controllo di entrambe le camere del parlamento.
ItaliaLa legge elettorale favorisce i gruppi che riescono a stringere patti pre-scrutatori, assegnando loro un numero di seggi fuori misura rispetto al loro conteggio dei voti.
I risultati completi sono attesi entro l’inizio di lunedì.
Se confermato, il risultato coprirebbe un notevole aumento per Meloniil cui partito ha ottenuto solo il 4% dei voti alle ultime elezioni nazionali del 2018, ma questa volta si prevedeva di emergere come il gruppo più numeroso d’Italia con il 22,5-26,5%.
In quanto leader del più grande partito dell’alleanza vincente, è la scelta più ovvia per diventare la prima donna primo ministro d’Italia, ma il trasferimento del potere è tradizionalmente lento e potrebbero volerci diverse settimane prima che il nuovo governo presti giuramento.
Meloni, 45 anni, minimizza le radici post-fasciste del suo partito e lo dipinge come un gruppo conservatore tradizionale. Si è impegnata a sostenere la politica occidentale sull’Ucraina e a non correre rischi indebiti con la terza economia più grande della zona euro.
Le prime elezioni nazionali autunnali in Italia in oltre un secolo sono state innescate da lotte intestine di partito che a luglio hanno fatto cadere l’ampio governo di unità nazionale del primo ministro Mario Draghi.
L’Italia ha una storia di instabilità politica e il prossimo primo ministro guiderà il 68° governo del paese dal 1946 e dovrà affrontare una serie di sfide, in particolare l’aumento vertiginoso dei costi energetici e le crescenti difficoltà economiche.
L’esito della votazione è stato seguito con nervosismo anche nelle capitali europee e sui mercati finanziari, data la volontà di preservare l’unità nei rapporti con la Russia e le preoccupazioni per la spaventosa montagna del debito italiano.
Il nuovo parlamento snellito non si riunirà fino al 13 ottobre, a quel punto il capo dello stato convocherà i leader del partito e deciderà sulla forma del nuovo governo.
(REUTERS)